Nintendo: un gioiellino o una barca che affonda?

Questa sera sono qui con voi per commentare le sorti della grande N. L’azienda nipponica, infatti, vive da qualche tempo un periodo di forti contrasti: da un lato abbiamo il mercato delle console fisse con Wii U, che come tutti sappiamo non è riuscita a bissare il successo della Wii, e che ora vive un periodo di forte crisi; dall’altro troviamo il mercato delle console portatili, in cui la Nintendo regna sovrana con il 3DS e registra sempre grandi guadagni.

Di oggi è la dichiarazione di Reggie Fils-Aime, presidente di Nintendo of America, che parlando dei nuov giochi Pokèmon previsti per la prossima settimana ha detto: “In questo momento, i dati di vendita sono altrettanto forti come quelli di Pokémon X e Pokémon Y, cosa che, onestamente, è stata un po’ una sorpresa per noi. Il business di Nintendo 3DS è veramente forte adesso” .

Ora, che le vendite di una console aumentino all’uscita di nuovi giochi molto attesi è normale; altrettanto normale è che le previsioni di vendita siano alte per il periodo natalizio e pre-natalizio. Quello che colpisce, invece, è la sorpresa della stessa Nintendo di fronte a dati cosi buoni: è infatti evidente che il management è ben cosciente della crisi che sta vivendo l’azienda. Una crisi che nasce nel mercato delle console fisse con Wii U, una piattaforma che non ha saputo offrire un vero rinnovamento rispetto al predecessore illustre, e che nel suo parco titoli annovera davvero pochi gioielli (quasi tutti sfornati all’interno della stessa Nintendo, per altro).

Quello che mi (e vi) chiedo è: la casa di videogiochi giapponese è sulla via del tramonto o ha ancora molto da dare? Nintendo ha sempre registrato risultati più che positivi non solo grazie ai suoi brand di successo (Mario, Zelda, Pokèmon e chi più ne ha più ne metta) ma anche grazie alla capacità di rialzarsi dopo vistosi fallimenti, come fece presentando il Nintendo DS dopo il flop del GameCube. Ecco perché personalmente credo che possa essere ancora la protagonista nel mondo dei videogiochi, ma non finchè la dirigenza (Iwata in primis) non si darà una svegliata.

Voi cosa ne pensate? A voi non sembra strano che un top manager si stupisca degli stessi risultati della sua azienda? Nintendo ce la può fare o ormai è solo questione di tempo prima del tracollo? A voi le risposte.

3 pensieri su “Nintendo: un gioiellino o una barca che affonda?

  1. Come tu stesso hai evidenziato, il fatto che il top manager sia sorpreso delle vendite è un segno per nulla buono in un’azienda gigantesca come la Nintendo, in particolar modo se si parla di un titolo con l’hype altissimo come i remake di Hoenn.

    Personalmente ho sempre reputato la Wii una console di classe B, forse per la sua chiusura in un mercato di soli bambini escludendo adolescenti e adulti. Ho tentato di usarla per giocare ad uno sparatutto, ma il risultato è stato frustrante e vergognoso; è solo per i più piccini.
    Invece la PS e la XBox sono versatili, adatte ad ogni età, e questo permette loro di accaparrarsi un pubblico più vasto e, di conseguenza, la più grossa fetta della torta.
    Il 3DS tutto sommato ha qualche differenza in quanto le console portatili, avendo prestazioni minori, difficilmente vengono utilizzate da un pubblico adolescente/adulto con l’obbiettivo di giocare a titoli maturi: ci si butta su vecchie saghe cariche di nostalgia, come Mario e Zelda, senza le pretese di una complessità maggiore. Questo significa che in tale contesto la Nintendo può gareggiare con la Sony, ma solo perchè anche quest’ultima non mira a sviluppare giochi da bollino rosso (in gran parte dei casi, con alcune eccezioni).

    In conclusione credo che nel mondo delle console fisse la Nintendo sia destinata a rimanere chiusa in uno spazio sempre più piccolo fino a dover rinunciare, salvo nuove inaspettate innovazioni o la decisione di abbassare di molto il costo dei propri condotti per contrastare la qualità con l’accessibilità; probabilmente punterà tutto sulle console portatili, ma qui sorge un altro problema, ovvero l’arrivo di smartphone e tablet sempre più potenti capaci di interpretare il ruolo della piattaforma di gioco in maniera sempre più efficiente. Chi di noi non ha mai visto un bambino di 10 anni impegnato in una partita a Candy Crush?

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    1. Sono quasi del tutto d’accordo con te. Credo che Wii U, salvo inaspettati stravolgimenti, sia destinata a essere una console di nicchia, utilizzata solo per giocare ai titoli dei brand storici Nintendo.

      Per quanto riguarda il mondo delle console portatili, è vero che tablet e smartphone stanno rubando una fetta di mercato alle big, ma non credo che potranno mai soppiantarle: i giochi che puoi trovare su App Store o Play store sono nella maggior parte dei casi delle applicazioni pensate per casual gamers che hanno bisogno di occupare solo qualche tempo morto durante la giornata; negli altri casi, sono dei porting di giochi celebri (come GTA) ma mai allo stesso livello degli originali in quanto a comodità e giocabilità Sono convinto che chi vuole una console portatile per giocare più di qualche minuto al giorno, punterà sempre sul 3DS o (ormai sempre meno) su Vita, perché offrono titoli completi e validi, che possono intrattenere per molte ore e spesso non hanno nulla da invidiare ai titoli su console fisse.

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      1. La penso come te sulla praticità e sulla complessità dei giochi per smartphone, ma solo per quanto riguarda il presente.
        Credo che in futuro l’evoluzione della tecnologia mobile porterà ad ampliare lo spazio dedicato al gaming, magari producendo una versione intermedia tra una console e uno smartphone; dubito che sarà la Sony a fare una mossa simile, avendo già in produzione PS Vita, mentre potrebbe essere un’idea della Microsoft.
        Insomma, per come stanno le cose adesso si tratta solo di giochini e passatempi, ma sono convinto che la situazione a distanza di alcuni anni (almeno 5) si evolverà e porterà ad un ulteriore avversario per la Nintendo.

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